Come se fossimo nuovi

06 giugno 2024

dalle 18 alle 21.30

Cosa sentiamo quando pensiamo alla mancanza? Come la mancanza ci trasforma? Cosa rimane del ricordo? A partire da questi interrogativi, l’artista Gianni Moretti e la psicoterapeuta Chiara Ronzoni hanno realizzato l’opera di arte pubblica partecipata Come se fossimo nuovi.

Nel corso del Festival della Peste! 2023, Come se fossimo nuovi ha previsto l’immersione di 400 lacrime in ceramica blu all’interno delle vasche della fontana di via Benedetto Marcello. I due autori hanno poi proposto ai passanti di portare con loro una lacrima lasciando però una parola, un pensiero o una breve riflessione su un’idea di assenza e nostalgia per una persona o situazione che non era più nelle loro vite. Queste tracce trasmettevano una ricchezza e profondità importanti, insieme allo stupore del poter constatare come ogni persona abbia dato la propria lettura, interpretazione e modalità di raccontare il tema della mancanza e della separazione dal proprio personale punto di vista e sensibilità.

Questa fase di raccolta si è estesa temporalmente oltre i confini dei giorni del festival coinvolgendo gli studenti e le studentesse di una classe quarta del Liceo Cremona di Milano. A febbraio 2024 è stato condiviso con loro il processo attraversato per la realizzazione dell’opera, invitandoli a prenderne parte, preceduto da un ascolto di sé tramite un breve lavoro psico-corporeo.

Tutte le riflessioni sono state registrate e compongono ora, nella fase conclusiva del progetto, un’inedita colonna sonora urbana.

Il 6 giugno segna la fase conclusiva di Come se fossimo nuovi: le persone potranno recarsi presso la fontana di Via Benedetto Marcello e trovare il proprio spazio e tempo per ascoltare, soffermarsi, lasciarsi sfiorare dalle parole che sono state condivise e che quella sera verranno liberate e restituite al luogo e alle persone.

Inoltre, per chi si fosse perso la prima fase o volesse rivederla, negli stessi orari presso La Fondazione Il Lazzaretto (via Lazzaretto, 15) ne sarà trasmessa una documentazione foto e video.

“Unendo arte e psicologia, Come se fossimo nuovi ha permesso al pubblico di partecipare a una pratica poetica urbana dando forma a un suono collettivo che richiama sensazioni corporee ed emotive, voci che trasformano un luogo di passaggio in uno spazio di riflessione e condivisione.”
Lisa Parola

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Questo articolo è stato scritto da Federico