Cosa c’è nelle tue scarpe?

Le scarpe lasciano i segni. Hanno i segni del tempo impressi. Calpestano, viaggiano, restano

immobili. Abbandonate. Fanno mucchio. Memoria. C’è un paesaggio, una storia che ogni scarpa racconta, sostanza e accidenti dei piedi che le hanno indossate; destre e sinistre; peso e misura di un’umanità latente; eppure, non del tutto prescindibile.

Mettersi nelle scarpe di qualcuno non è un gesto qualunque. Si resta in bilico. E tutto sommato non si è mai abbastanza se stessi per restare indifferenti ai passi dell’altro.

L’attrice Caroline Baglioni e il regista Michelangelo Bellani hanno condotto un laboratorio per indagare la costruzione di una particolare ‘biografia’, per comporre una partitura fisica e di memoria da agire ciascuno in una propria circo-stanza, in relazione alle scarpe, proprie o di qualcun altro.

Essere o non essere nelle scarpe di qualcun altro? Questo è il problema. O forse l’estrema ratio di un’esplorazione possibile nella china viscosa delle ragioni dei sentimenti.

Il laboratorio si è legato alla visione dell’opera teatrale Gianni adattata in versione site-specific.